2005
Progetto pubblicato di Ing. Codecasa con testo di Fabio Carria
CASA & GIARDINO Novembre 2005 – pag.46-57
NUOVA CASA & GIARDINO SRL
Ristrutturazione cascina a Bogogno (NO)
Una cascina piemontese trasformata in azienda vinicola e dimora di fascino
A meno di un’ora da Milano il Golf Club di Bogogno, in provincia di Novara rappresenta uno dei più riusciti complessi residenziali golfistici italiani con ben 130 unità immobiliari che si sviluppano su un’estensione territoriale di quasi 2,5 milioni di mq. La costruzione di questo golf da parte del Gruppo Sisal fu iniziata undici anni fa con 18 buche sul progetto dell’architetto americano Robert Von Hagen, per svilupparsisi oggi su ben 36 buche con due distinti percorsi da campionato: il “Bonora” e il “Del Conte”. Il primo si caratterizza dai filari d’alberi che costeggiano ampi laghi con atmosfere più vicine ai luoghi regionali italiani mentre il secondo ricorda piuttosto i links scozzesi sebbene ci si trovi inseriti nelle colline prossime ai laghi Maggiore e d’Orta. Il progetto residenziale, che porta la firma del creatore di Port Grimaud l’architetto francese Francois Sperry , prevede l’imminente consegna nel 2006 del terzo lotto composto da 50 nuove unità abitative che, come tutte le altre, saranno ognuna diversa dall’altra e quindi create su misura dei clienti acquirenti e sempre con almeno mq.1000 di giardino. Questa grande estensione territoriale trovava origine dalla vocazione agricola delle tradizionali cascine che per secoli hanno caratterizzato le campagne piemontesi e lombarde ed ancora oggi nel territorio circostante di questa zona, a confine tra le due regioni, si ritrovano numerose testimonianze di queste antiche costruzioni.
L’unica cascina rimasta intatta e completamente inserita all’interno del circolo golfistico è descritta nel presente servizio fotografico. Acquistata nel 1994 quando ancora il progetto del centro golfistico era appena partito è diventata la sede operativa delle cantine Codecasa che producono vini rossi e bianchi locali particolarmente apprezzati nei circuiti italiani. Il mantenimento delle vigne attorno alla cascina rappresenta il biglietto da visita dell’intera proprietà perché sebbene la vera produzione di quest’azienda sia concentrata soprattutto sulle colline vicine di Ghemme e Montecchio, l’immagine unica che la loro presenza dona all’intera costruzione circondata dai campi verdi perfettamente rasati del green del golf rappresenta un contesto di rara bellezza difficilmente ritrovabile in Italia. Quanto appena detto è riscontrabile fin dal primo momento che s’intravede il profilo della cascina, appena entrati nel complesso, dove appare subito evidente il segno indelebile che la storicità dell’architettura rurale lascia nella percezione del paesaggio circostante completamente caratterizzato dall’atmosfera moderna, precisa, pulita, e quasi ovattata di tutti gli ambienti golfistici . L’ingresso alla proprietà rappresenta qualcosa di magico perché una volta entrati all’interno del circolo si percorre un breve tratto di strada proprio tra i filari della vecchia vigna che introducono la vista della costruzione a corte. La casa è quasi fiabesca, come fuori dal tempo, raccolta attorno alla corte centrale e aperta con le sue arcate verso il green.
Questo tipo di cascina, cioè quella a corte chiusa, era la più diffusa perché era la più adatta alla disposizione organica degli ambienti produttivi. Quasi sempre posizionata al di fuori del nucleo abitato, gli edifici erano disposti attorno ad una grande aia per la lavorazione del riso o delle granaglie a cui si accedeva da un grande portone. Gli edifici erano suddivisi in: abitazioni dei contadini salariati, le stalle per le mucche da latte e quelle dei cavalli dotate sempre di portici che venivano adibiti come stalla estiva , i locali per la produzione, la conservazione e la stagionatura dei formaggi. Normalmente gli alloggi dei lavoranti risultavano disposti su due piani, con un locale cucina con camino al piano terreno, luogo della vita familiare, e un’ unica camera da letto al primo piano, indipendentemente dal numero dei componenti della famiglia.
Nonostante la decadenza e le pessime condizioni dei fabbricati rustici originari avrebbero suggerito la via più semplice e meno onerosa della demolizione e della ricostruzione ex novo, la tentazione di ridare valore ad un luogo ancora ricco di fascino e di tracce storiche si è subito imposta nel proprietario determinando un progetto di restauro di qualche anno basato essenzialmente sul rispetto proprio dell’aspetto rustico della cascina Lombarda, che tanto l’aveva fatto innamorare a prima vista, senza luce e senza comodità, senza lasciarsi condizionare troppo dal luogo in cui ci si trovava inevitabilmente inseriti.
L’intervento di restauro pertanto è stato di notevole portata in quanto ha dovuto principalmente confrontarsi con le alterazioni che la struttura originaria aveva subito negli ultimi cinquant’anni per il continuo adeguamento alle necessità agricole. Tra gli interventi più impegnativi si segnalano la sottomurazione di tutti i corpi di fabbrica per creare l’intercapedine perimetrale necessaria a fronteggiare le problematiche dell’umidità di risalita e il consolidamento e la ricostruzione delle parti pericolanti nonchè l’adeguamento impiantistico.
In genere nelle strutture rurali si utilizzava l’intonaco soltanto sul lato interno della costruzione, cioè quello abitato, per ragioni essenzialmente economiche e di protezione, ma anche per consentire l’adeguata areazione del muro. Quest’ultimo aspetto infatti, cioè quello della traspirazione del muro, non veniva mai sottovalutato perché le murature perimetrali erano quasi sempre costruite con poca fondazione e l’acqua era spesso sorgiva all’interno delle abitazioni infracidendo la parte bassa delle pareti.
Il progetto di recupero mantiene e valorizza lo spazio interno dell’aia centrale che raccoglie e distribuisce le attività verso i vari corpi di fabbrica circostanti munendo nello stesso tempo l’abitazione di un esteso e versatile corredo di spazi protetti per la vita all’aperto.
Le linee delle coperture originali interamente ricostruite secondo la tradizione locale, il mantenimenti dei materiali originari, le linee degli archi dei portici della corte interna attorno alla quale ruota l’intero complesso ci restituiscono l’immagine del vecchio casale adagiato tra filari di viti.