Milano
2007
rogetto di riqualificazione e restauro della Centrale Anfossi di Milano
Committente : Metropolitana Milanese – Ingegneria Servizio Idrico
Destinazione: Civico museo progetto con arch. Matteini
Incarico assolto:
Studio di fattibilità e progettazione preliminare – progetto restauro facciate
Ristrutturazione elettromeccanica ed edile della centrale Anfossi
Il progetto di riqualificazione prevede di predisporre la centrale alla visibilità dei cittadini che potranno conoscerne la storia, apprezzare la struttura architettonica e osservare le modalità di funzionamento attuali.
Ubicata al civico 40 dell’omonima via, la Centrale “Anfossi” costituisce un’importante testimonianza del gusto architettonico prevalente nei primi anni del ‘900 milanese. Entrata in funzione nel 1915, dopo due interventi di ristrutturazione nel 1934 e 1968 e attualmente funzionante approvvigionando la zona urbana semicentrale e sud-est di Milano. L’edificio, a forma rettangolare e di moderata altezza, presenta dei prospetti caratterizzati essenzialmente dai materiali tipici del periodo liberty quali il cotto faccia a vista, il cemento decorativo, l’intonaco ed il ferro battuto. Architettonicamente le facciate testimoniano quel gusto della decorazione che prevaleva durante il primo novecento e che modulava i prospetti intrecciando sapientemente pochi materiali tra loro. La facciata principale, prospiciente il Parco di Largo Marinai d’Italia, presenta un ricco frontone ornamentale a rilievo, in cui vi è inserito lo stemma del Comune di Milano, in cemento decorativo con elementi aggettanti e a graffito. Le facciate laterali più lunghe risultano scandite regolarmente dall’aggetto delle pilastrature in mattoni a vista e dal disegno composto dalla zoccolatura, dalla vetrata e dall’ intonaco a coronamento superiore. Al mattone faccia a vista viene lasciato il compito di legare architettonicamente l’intero manufatto attraverso la partitura dei pilastri e della zona centrale dei prospetti, denunciando allo stesso tempo anche il materiale portante della struttura dell’edificio. Il paramento esterno “faccia a vista” (cioè senza il rivestimento dello strato protettivo dell’intonaco) è ottenuto dall’accostamento dei classici mattoni da costruzione posati in opera con giunti regolari di malta. Ricordiamoci sempre che una spinta considerevole all’utilizzo dei mattoni pieni come rivestimento o paramento esterno è stata determinata dalla capacità di questi materiali di conservare nel tempo le loro prestazioni fondamentali senza frequenti ed indispensabili interventi di manutenzione e quindi con costi reali del prodotto molto bassi. Le ampie vetrate in ferro battuto coniugano armoniosamente attraverso le loro generose dimensioni verticali, la necessità d’illuminazione naturale interna fondamentale per la precisa destinazione d’uso dell’edificio, con la volontà di alleggerire l’impatto estetico finale che altrimenti si sarebbe prodotto in un corpo di fabbrica così basso .La decorazione è presente in ogni partitura regolare di facciata attraverso l’uso ripetuto e scandito del cotto sui voltini ad arco delle vetrate, con cornici a rilievo sulle parti ad intonaco superiori e sui disegni dei serramenti in ferro battuto.
Previsto dal Piano d’Ambito, l’intervento è mirato al potenziamento degli impianti di sollevamento e trattamento. In particolare la centrale sarà sottoposta a una ristrutturazione elettromeccanica e strumentale, con la razionalizzazione del lay-out di centrale e delle apparecchiature da installare in sostituzione di quelle rimosse. Inoltre verranno sostituite le apparecchiature elettriche della cabina di trasformazione, i quadri elettrici, i sottoquadri, le condutture, i corpi illuminanti e le terminazioni utilizzatore in genere. Il programma degli interventi prevede anche il recupero architettonico e storico della centrale, realizzata tra il 1914 e il 1919. Per rispettare il disegno originale degli spazi interni ed esterni, prima della definizione dei lavori sono stati realizzati lo studio storico dell’edificio, attraverso la ricerca e l’analisi della documentazione di progetto originaria disponibile presso il Civico Archivio del Comune di Milano, e l’indagine stratigrafica per l’identificazione dei materiali di costruzione originari e di quelli utilizzati negli anni successivi. Dopo l’intervento di riqualificazione, la centrale sarà messa a disposizione dei cittadini che potranno visitarla per conoscerne la storia, apprezzare la struttura architettonica e osservare le modalità di funzionamento attuali